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Parlare in Pubblico!

Passiamo ora la parola a ...!

 

di Santino Gattuso

 

Quando al posto dei puntini è pronunciato il nostro nome è il momento delle ansie più incontrollate e delle preoccupazioni più inspiegabili!
    Parlare in pubblico è una esperienza che lascia sempre traccia, anche se le persone che partecipano ci sono familiari la paura di sbagliare, la preoccupazione di dire cose non volute o di non essere capiti, la preoccupazione di subire un feedback negativo è sempre molto forte e cresce con l’importanza che si attribuisce alla riunione.
    Anche se l’argomento che dobbiamo trattare è molto interessante c’è sempre un motivo di preoccupazione che ci spinge ad essere seriamente preoccupati.
    Quando poi ci si accinge a parlare, il batticuore diventa fortissimo... tutto quello che si deve dire è già dimenticato e si buttano giù una parola dietro l’altra senza alcuna consapevolezza, ….la frittata è fatta

Un’altra occasione mancata!?

Alcune persone riescono a comunicare con grande naturalezza. Ma la maggior parte delle persone che si occupano di comunicazione, non hanno questo dono naturale.
    Bisogna apparire convincenti, tranquilli, confidenziali, anche se si è preoccupati dell’esito dell’incontro ed allora occorre saper recitare, avere  un autocontrollo che ci consente di mostrare sentimenti diversi da quelli che proviamo dentro, in sintesi bisogna essere bravi attori!
    Ma prima di tutto occorre avere le idee chiare su cosa dire e come dirlo, inquadrare una forma corretta che ci consenta di evitare reazioni emotive, a volte prevedibili altre volte no, che impedirebbero una  prosecuzione serena del discorso che si intende fare.
    Non sempre ciò che è programmato può essere condotto secondo il progetto iniziale, le interruzioni, infatti, a volte possono essere ignorate ma a volte evidenziano preoccupazioni degli interlocutori che, se non chiarite, potrebbero deviare l’attenzione di chi ci ascolta sui dubbi irrisolti.
    Anche la comunicazione non verbale ha molto peso in tali situazioni, è necessario decidere il tono, l’atteggiamento, l’enfasi i gesti e tutto ciò che potrà essere utile al raggiungimento dell’obiettivo prefissato.
    Molto spesso è il corpo a tradirci, ad inviare messaggi nostro malgrado e non sempre sono messaggi positivi. L'ansia è uno stato d'animo che si percepisce immediatamente e spesso risulta difficile da gestire.
    Preparare anticipatamente un discorso e studiarlo in modo approfondito può evitarci di cadere in situazioni imbarazzanti e in più la padronanza dell'argomento trattato ci renderà più sicuri e più precisi nelle risposte, pur evitando di irrigidirsi su posizioni precostituite.
    Anche la scelta del luogo deve essere adatta al tema da sviluppare ed all’auditorio che si deve riunire, l’aiuto di immagini, testi o disegni, inoltre, aiutano a focalizzare meglio l'argomento ed aiutano chi vi ascolta, nel difficile compito di memorizzare quanto gli sarà comunicato.
    Dopo questa fase preparatoria, è importante sapere gestire la conduzione del discorso, con pause, toni di voce utili a sottolineare alcuni punti del discorso, a vantaggio del soggetto quanto della platea che ascolta.
    Fondamentale è evitare di cadere in contraddizione; una situazione contraddittoria farebbe crollare la fiducia e di conseguenza non si potrebbe più arrivare agli obiettivi che ci si era dati.
    Un fattore importante, inoltre, è il livello che si occupa nella scala gerarchica, una posizione alta nella scala gerarchica stimola l'auditorio a prestare maggiore attenzione.