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San Francesco D'Assisi



Le foto di San Francesco d'Assisi

 




La madonna nella chiesa di San Francesco d'Assisi

 

La chiesa di san Francesco d’Assisi I Minori Conventuali erano presenti a Ciminna fin dal sec. XV ed ebbero un primo Convento presso la chiesa di S. Maria a Porta San Gerardo. Sul finire dello stesso secolo (1490, epigrafe della sepoltura dei frati) si trasferirono in altro luogo, oggi al centro dell’abitato, costruendo un nuovo convento e la chiesa dedicata a San Francesco d’Assisi. Cresciuto d’importanza -il convento fu sede di Capitolo Provinciale- a partire dal 1621 venne costruita una nuova chiesa ed ampliata la casa religiosa, sotto la direzione dei ciminnesi P. M. fra Vincenzo Li Vaccari e di Padre fra Salvatore la Vignera che completò le opere nel 1668. Innovativa, l’impostazione in pianta ed in alzato della chiesa, anticipa di un decennio quella di S. Antonio di Padova in Palermo, già attribuita a Mariano Smiriglio, adottando negli esterni l’ordine gigante con alte paraste tuscaniche e fregio a triglifi, eleganti e manieristiche le superstiti mostre delle finestre al centro delle partiture della fiancata che individuano gli spazi interni delle grandi cappelle. A parte quanto possa aver influito la cultura del P. M. Li Vaccari che aveva studiato a Roma, il linguaggio architettonico contiene elementi di quanto a Palermo svilupperà lo Smiriglio vi lavorano scalpellini che avevano lavorato in città con Giuseppe Giacalone e lavoreranno con il noto architetto siciliano; in quegli stessi anni sono presenti a Ciminna, per le fabbriche della nuova abbazia benedettina, gli architetti/costruttori Antonio Como e Antonio Viterbo collaboratori dello Smiriglio. L’interno, integro nella spazialità, ci è pervenuto nella veste decorativa neoclassica di fine Settecento. Il complesso monumentale è proprietà comunale, nell’ex Convento ha sede la Biblioteca Comunale “Francesco Brancato”. Opere d’arte figurativa. La chiesa conserva gran parte del patrimonio artistico di cui la dotarono i Conventuali. Per quanto alle opere di scultura, del secolo XVI: Crocifisso in mistura di Antonello Gagini (1521), resti dell’ arcone della Cappella La Priola, Gabriele De Battista ed altri (1504), dell’altare Billè (Antonello Gagini ante 1536), della custodia marmorea, Antonino Gagini (1538); del sec. XVII altare della Cappella Corradino su disegno di Paolo Amato; del XVIII secolo l’Immacolata, Antonino Barcellona (1781) e Cristo Risorto, Filippo Quattrocchi (1796). Tra i dipinti: Martirio di Sant’Apollonia, Vincenzo La Barbera (1600), Madonna del Rosario, ignoto fiammingo della prima metà del sec. XVII, Sant’Onofrio, Filippo Randazzo, Sant’Antonio da Padova, Melchiorre Di Bella, entrambe del XVIII secolo, del 1776 è la tela dell’Immacolata, originale di Vito D’Anna che nel 1771 servì da cartone per l'esecuzione del mosaico della Cappella Senatoria nella basilica di S. Francesco in Palermo; dell’Ottocento sono due dipinti murali nella Cappella dell’Immacolata eseguiti dal P.M. fra Pasquale Sarullo OMC in occasione della proclamazione del dogma dell’Immacolato Concepimento, che dipinse anche la Maddalena, S. Giovanni Evangelista e S. Alfonso Maria de’ Liguori. Fonti: F. Cagliola (1644), V. Graziano (1911), F. Meli (1950 e 1958), A. Anzelmo (1990, 1997, 2000). F. Rotolo OMC(1998), --87.3.162.112 20:00, 19 feb 2008 (CET)G. Cusmano (1999), G. Verde in A Cuccia (2002)

Tratto da Wikipedia