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Don Antonio Mancuso
 
Ciminna, dicembre 2005

Mi accolgono con un sorriso, chiedono scusa

sono a letto e non posson far gli onori di casa…

E mi dicono…”ma che beddu stu parrino,

il buon giorno si vede dal mattino”..

Io rido imbarazzato e penso…

è ovvio da pochi mesi sono qui …

altri mesi passeranno, tanti anni…

chissà se penseranno ancor così.

 Mi accolgono con un sorriso, la faccia stanca, solcata dalle rughe…

le mani fredde, la chieppa nelle spalle…

ma il cuore è grande attraversato dalle pieghe…

di una vita trascorsa in questa valle…

ora di lacrime ma un dì era di gioia…

prima che dentro loro arrivasse questa noia…

noia di vivere, di essere di peso…

a figli e figlie, nuore e nipoti ingrati 

serviti come padroni…ma che si son dimenticati

di questi vecchi e anziani forti e saggi.

 Mi accolgono con un sorriso e un “sasassetta…”

mi danno del vossia…son l’ arciprete…

tanto rispetto… si tolgon la berretta

io non lo merito, sono solo il servo loro

sono importanti, della parrocchia sono il tesoro…

la loro mente è storia vera,

le loro mani hanno lavorato le campagne e il mattone

sono custodi di una grande tradizione

che di Ciminna fa un paese eccezionale…

 Mi accolgono con un sorriso, hanno paura

fissano l’Immacolata u Padre grazie, l’Addolorata…

quadri che tappezzano le mura…

di quella stanza dove stanno notte e giorno…

Sapete nelle case ormai stan sempre e solo iusu…

da molti anni più non vanno susu susu…

 Mi accolgono con un sorriso, stanno a pregare

seduti davanti alle finestre o alla porte,

la luce spenta, dietro al vetro stanno a guardare

scorrere quella vita, quando sfidavano la sorte…

ora sono lì…ad aspettare…

che qualcuno porti loro da mangiare…

e si domandano “che ci sto a fare…picchì u signuri un mi pigghia”…

poi mi guardano  “parrì è peccato…m’ava scusare, ciaiu u cuore stretto cu la tenagghia

un vuogghio esser di peso a la me figghia”

 Mi accolgono con un sorriso, non dico nulla…

parlano loro…sto solo ad ascoltare…

la loro vita, la loro fede con gratitudine,

e coi loro insegnamenti mi passa ogni inquietudine…

con loro il soffrire acquista un altro valore

guardo la croce e guardo i loro mali

mi sento pieno…

più che nei ritiri spirituali…

 Mi accolgono con un sorriso…pieni di affanni…

sai che c’è di assurdo…che quando me ne vado…

non sono io ma sono loro a ringraziarmi.