Giulia Luigia Tatti |
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Vita |
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Un lungo muro basso, interrotto da una sequenza di portoni chiusi da cui nulla trapela, se non in quell' istante nel quale se ne intenda varcar la soglia. Canti giocosi e nenie per richiamare il sonno da madre che sostiene e ti rincuora, dolce il suo volto e trepida, la mano. Procedi tra speranze e sogni acerbi, tra provvisorie impalcature e certezze tremolanti, e pensi al mare: sai della sua esistenza, della forza impetuosa del suo incedere ondoso che percuote scogli e scafi. e il dubbio domani non ti fa paura, se poco dopo, bonaccia spumosa, accarezza lieve, e abbraccia, rena ambrata e la ravvolge. Edere abbarbicate sopra il muro, e ai piedi, ciuffi di violette profumate e roseti con spine a mille a mille. Passi senza eco, a volte, scrosci di risa, e dorsi di colli costeggiati, sferzate di pioggia obliqua, e sogni... scomposti, che nessun' alba ha rasserenato o dissolto. E poi, finisce il viaggio, tra storie stropicciate, conflitti mai risolti, e il sole, non č pių che un flebile barlume. |
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