Giulia Luigia Tatti |
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Melodie D’ Autunno |
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Squarci di emersione da un inconscio che profumano di sambuco e menta era così, e fu lì che te ne andasti oltre la soglia, verso un punto ignoto avvolto dalla coltre di una nebbia eterna che, sempre m' infrange l' anima e l' atterrisce. Da un paesaggio lontano l' eco della tua voce, mi raggiunge, costeggia le mie siepi spinose, si posa su un vecchio libro, accantonato in questa stanza colma di memorie mentre il giorno dilegua in un cielo lacerato e in un pianto cristallino in cui annegano immagini intorpidite. So che sei qui, sebbene non ti veda, mentre turbina e mugghia il vento scacciando un' estate rilucente di fasci di raggi di sole e intanto, sparge melodie d' autunno fino a quando svaniranno le mie ultime illusioni, poi, piegherò il capo, gemente, chiudendomi come fa, alla sera, un fiore. |
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