La
strada coperta, umiliata
dai
nostri passi frenetici, fino
al
respiro dell’acqua dolce,
umore
inebriante nella sera.
Nella
luce che chiude gli occhi
ricoperti dalla prima rugiada,
ridi
ancora bambino, un suono
inebriante come l’acqua verde,
smeraldo ora incontaminato
in cui
potrei riflettere sensazioni
che
donano essenze ai nostri corpi;
il tuo
corpo, piccolo inviolato tesoro
di
speranza e saggezza incolta.
E la
nostra intima unione,
sconosciuta alla tua luminosa sera,
tenue
carpisce la mia luce;
non
basta, non ridona speranza
a chi
silenzioso mai ha osato
esprimere nei gesti emozioni,
solo
in mezzo alla folla,
dimesso in una serenità, estrema
conquista, ma non è sereno. |